Dico la mia

Ho iniziato a lavorare in Sinergica nel 2011, avevo 31 anni e due bambini che andavano all’asilo nido, un marito che lavorava lontano da casa tutto il giorno e nessuno vicino che potesse aiutarmi a gestirli. 

La mia priorità era trovare un lavoro che mi permettesse di non far mancare loro la mia presenza. 

Avevo fatto diversi colloqui ma le aziende disposte ad assumere una mamma di due bimbi piccoli, anche se oggi si parla tanto di lavoro femminile, non sono molte, figuriamoci 10 anni fa…

Quando ho fatto il colloquio in Sinergica mi sono trovata davanti ai due titolari, uomini, ma per loro la mia situazione non rappresentava un problema, non lo è stato nemmeno per un minuto, e mi hanno assunta. Dopo un anno ho avuto un contratto a tempo indeterminato e dopo 12 anni sono ancora in Sinergica, un’azienda dove ho avuto la possibilità di lavorare, di imparare e di crescere professionalmente.

Dopo di me, hanno fatto il colloquio a tante donne, mamme, lavoratrici che si devono organizzare tra casa, famiglia e professione, diverse sono state assunte ed oggi molte delle mie colleghe hanno i figli piccoli, anzi la maggior parte del personale di Sinergica oggi è composto da mamme.

Crediamo che ci sia un grande valore aggiunto in questo! Crediamo che una donna che sappia gestire bene i tanti impegni, conciliando le attività e stabilendo le giuste priorità, che si riesca ad organizzare per occuparsi delle tante cose che la vita di una mamma oggi pretende, sia una donna dinamica e piena di risorse, sicuramente multitasking. Non sono queste le qualità che cerchiamo in un’ottima lavoratrice?

Una mamma spesso è una persona seria, impegnata con la vita, che sa prendersi delle responsabilità e che sa dare il giusto peso alle cose, perché non dovremmo volere persone di questo tipo nelle aziende dove lavoriamo?

Perché un bambino può avere l’influenza? O perché la scuola chiude per le vacanze? Certo che possono capitare giornate di assenza ma il valore che portano le mie colleghe nei giorni di presenza conta molto di più, la loro voglia di dimostrare che al lavoro ci tengono e che spesso le porta ad impegnarsi per recuperare spontaneamente le ore di permesso per non “approfittare”. Approfittare di cosa? Di un diritto del lavoratore che ci spetta? Probabilmente no, ma non approfittare della fiducia, della libertà e della flessibilità oraria che qui ci è consentita.

Scrivo questo articolo per incoraggiare gli imprenditori a valutare le persone durante i colloqui, la loro voglia di lavorare, il loro senso del dovere e non l’età o la situazione familiare. 

Scrivo anche per incoraggiare le mamme come me, come le mie colleghe e tutte le mamme che pensano di non poter conciliare lavoro e famiglia, continuate a cercare perché realtà come Sinergica non devono rappresentare un’eccezione ma devono diventare la normalità nel nostro Paese.

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