LA LOGICA DEL PROBLEM SOLVING

Formazione commerciale di Sinergica Italia.

Partiamo da un postulato molto semplice, forse banale, ma logico e concreto.

Possiamo avere una Ferrari, rossa fiammante, splendida nelle sue linee e nel suo rombo inconfondibile. Tuttavia, se questa fiammante Ferrari comincia a fare le bizze di punto in bianco, mentre stiamo andando al mare e la vita ci sembra bellissima, ma tutto d’un tratto un incubo da cui sembra impossibile uscire… be… l’unico modo per farlo è con dell’ottimo problem solving.

In egual modo, possiamo scegliere di assumere un ingegnere laureato con il massimo dei voti, preparatissimo su tutte le materie e le sfumature tecniche che possono riguardare il nostro lavoro, ma se si blocca in panico se la tastiera del pc smette di funzionare, allora, come sopra, abbiamo una Ferrari che non funziona da Ferrari per una sciocchezza.

Questo per dire che la soft-skill di problem solving deve essere uno degli aspetti fondamentali per essere nelle condizioni di poter dare sempre il massimo sul nostro lavoro.

INESORABILE SOGGETTIVITA’

La vita dei nostri giorni, soprattutto quella lavorativa, procede sempre come una corsa di F1: ci si batte sul secondo, sulla precisione, sulla velocità. E questo genera stress su stress. Senza tregua alcuna.

Tuttavia, è bene anche ricordare che la realtà che ci circonda è totalmente, inesorabilmente SOGGETTIVA. Ciò che percepisco io come stressante, non sarà inteso come tale dalla mia collega e sarà recepito in modo ancora diverso dal mio titolare.

Un esempio molto semplice: c’è chi trova entusiasmante buttarsi col paracadute da un aereo, mentre per altri, la sola idea, potrebbe già creare una buona dose di stress.

Infatti, proprio in virtù di questo aspetto soggettivo, bisogna sapere che esistono pratiche cognitive e strategie comportamentali, che ci rendono più efficaci ed efficienti SEMPRE, ma soprattutto in situazioni “complicate” dove è richiesto un intervento riparatore veloce e focalizzato.

Altro aspetto da tenere in considerazione: come sempre, ci sono i “fortunati” che nascono con questo “dono”, se così lo vogliamo chiamare. Tuttavia, sappiate che tutto si può imparare, comprese le tecniche di Problem Solving.

RICONOSCERE E GESTIRE LO STRESS

In virtù di quanto anticipato nell’introduzione, ciò che noi percepiamo come un “problema stressante”, non è valutato come tale da un’altra persona.

Questo perché lo stress gioca, come sempre, brutti scherzi soprattutto nella vita lavorativa. L’elemento STRESS sarà sempre presente, sarà sempre percepito diversamente: imparare a GESTIRLO è la chiave del problem solving e di un’esistenza serena.

I PASSAGGI

Qualunque sia la strategia che decidete di mettere in pratica per affrontare il problema in questione, sappiate che lo scheletro su cui sono costruite rispetta parametri fissi, che possiamo così schematizzare:

  1. PROBLEM FINDING: non possiamo pensare di risolvere una criticità, senza prima comprenderla a pieno. Quello che molto spesso ci pare come un problema, non è la fonte esatta da risolvere. Con questo primo passaggio, infatti, dobbiamo identificare la fonte primaria, la radice del nostro stress, focalizzarla al massimo.
  2. PROBLEM SETTING: una volta definita la sorgente di stress, dobbiamo passare alla seconda fase di prima gestione dello stess e cioè gestire le situazioni in cui esso si presenta.
  3. PROBLEM ANALYSIS: cominciamo ad agire con il terzo step: cominciamo a scomporre il problema, come facevamo a scuola, in parti più piccole e più gestibili, in problemi più contenuti e secondari.
  4. PROBLEM SOLVING: analizzando la tua fonte di stress, focalizzandoti sul suo centro e scomponendolo in parti più piccole, devi ora ricercare “risposte” o prime “intuizioni” su possibili sviluppi risolutivi.
  5. DECISION TAKING: hai ottenuto delle risposte? Benissimo, ora devi solo metterle in pratica. Agisci.

PROBLEM SOLVING: TECNICA STAR/FARE

Ora che abbiamo analizzato i passaggi chiave per una corretta pratica di problem solving, ora ne analizzeremo una specifica, forse una delle più comuni: la tecnica STAR o in italiano FARE.

S – ituation

T – ask

A – ctions

R – esults

FARE: focalizzare, analizzare, risolvere, eseguire

Focalizzare: individuare il vero problema, andare all’origine del disagio – molto semplicemente non dovremo fare altro che scendere un po’ in profondità dentro noi stessi e dentro la situazione problematica che stiamo affrontando. Solo così potremo capire la vera origine dell’ostacolo. Una volta compreso, proviamo a spezzettarlo in segmenti più piccoli, in problemini più gestibili.

Analizzare: analisi del problema – l’abbiamo compreso, ora lo analizziamo. In ogni suo aspetto: da cosa scaturisce, perché, quando è nato, cosa sta provocando e cosa potrà provocare. Vaglio di possibili soluzioni.

Risolvere: abbiamo analizzato il problema, l’abbiamo scomposto e abbiamo trovato possibili soluzioni. Ora fuori la creatività, fuori le intuizioni, fuori i l brainstorming ed il lavoro di squadra per compredere senza indugi quale sia la soluzione migliore. Pro e contro?

Eseguire: semplicemente, ora, AGITE! Mettete in pratica l’intuizione risolutiva che avete trovato ed il problema sarà risolto.  


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